Può capitare sia ad aziende che a privati di dover tradurre una grande mole di file o documenti. In casi come questo, per risparmiare tempo e denaro, viene spesso preso in considerazione l’utilizzo della MTPE (machine translation post-editing), ovvero una combinazione di traduzione effettuata da un software e successiva revisione da parte di un traduttore con competenze di editing. I traduttori professionisti e le agenzie traduzioni che forniscono questo servizio in genere usano DeepL per la traduzione automatica. L’utilizzo della MTPE è un argomento molto controverso all’interno del settore delle traduzioni professionali: per alcuni linguisti, infatti, la traduzione automatica rappresenta ancora un tabù. Le domande sorgono quindi spontanee: funziona davvero? Quando usare l’MTPE?
La risposta, chiaramente, dipende dal caso. La MTPE può rivelarsi estremamente efficace se utilizzata con cognizione di causa: andiamo quindi a vedere quali fattori bisogna prendere in considerazione per decidere se la MTPE è la soluzione giusta per il tuo progetto, o se ti occorre l’aiuto di un traduttore professionista.
MTPE o traduttore umano? Criteri per decidere
- Tipo di testo da tradurre
Alcuni testi di natura tecnica, che presentano una sintassi rigida e a volte ripetitiva, si prestano bene alla traduzione automatica. Buoni candidati per la MTPE possono essere, ad esempio, istruzioni per l’uso, cataloghi, ricette, bugiardini di medicinali, ecc. Una macchina è in grado di fare un discreto lavoro nella traduzione di un documento semplice, scritto in maniera chiara e diretta, ma naturalmente non potrà cogliere le sfumature di significato di testi che contengono giochi di parole e figure retoriche. Se il materiale che devi tradurre è di genere narrativo o persuasivo, avrà bisogno di una traduzione “umana”, effettuata da un linguista che sappia riprodurre lo stesso tone of voice e lo stile del testo in questione.
- Combinazione linguistica
Sebbene i traduttori automatici di oggi dispongano di tecnologie estremamente all’avanguardia rispetto al momento del loro lancio sul mercato, ci sono alcune combinazioni linguistiche che si prestano meglio alla MTPE. Più affine è la struttura grammaticale e sintattica delle lingue tra cui si deve effettuare la traduzione, migliori saranno i risultati proposti dal software. Per una macchina, tradurre un testo dall’inglese verso una lingua europea sarà sicuramente più facile che tradurre un testo dall’inglese verso il giapponese, due lingue che presentano una struttura molto diversa tra loro.
- Destinazione d’uso del documento
Nel decidere se affidarsi o meno alla traduzione automatica è importante tenere in considerazione anche il livello di precisione richiesto dal documento da tradurre. Se si ha unicamente la necessità di comprendere il contenuto del testo originale (ad esempio se si tratta di documenti ad uso interno di un’azienda), allora la MTPE è sicuramente un’opzione valida. Se invece la forma del documento dev’essere adatta alla pubblicazione, se il linguaggio e la sintassi utilizzati devono risultare scorrevoli agli occhi del lettore, allora è raccomandabile affidarsi ad un traduttore umano.
Quando l’MTPE si rivela utile
La MTPE non raggiungerà mai gli standard qualitativi di un traduttore umano, tuttavia può rivelarsi utile per affrontare determinati progetti in quanto ne velocizza la gestione e ne diminuisce il costo. E’ l’ideale per tradurre testi ad uso interno aziendale o ad uso privato non destinati a essere pubblicati o divulgati. In tutti i casi in cui si utilizza la traduzione automatica, è indispensabile far revisionare il testo di arrivo da un professionista. La MTPE può infatti rivelarsi controproducente qualora il testo non venisse rivisto e corretto da un linguista esperto, perché la traduzione non sarebbe conforme allo standard qualitativo richiesto dal contesto e dalla destinazione d’uso del testo. Nella maggior parte dei casi non può essere considerata un’alternativa valida al lavoro di un traduttore umano.
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