ProofreadingProofreading grammarly

Scrivere in maniera appropriata al contesto comunicativo non è certamente un gioco da ragazzi. La questione si fa ancora più complicata se si deve scrivere in una lingua diversa dalla propria. Quando non si può affidare il proofreading di un testo a un madrelingua, ecco che un software per la correzione di bozze come Grammarly (nella versione grammarly per italiano) può rivelarsi una buona soluzione. È possibile, tuttavia, considerare un programma tecnologicamente avanzato come Grammarly un valido sostituto del lavoro di un proofreader professionista? In questo articolo cercheremo di capire quando usare Grammarly e quando invece è consigliabile affidarsi a un professionista del settore per ottenere un testo di qualità.

 

Cos’è Grammarly? Quali potenzialità ha?

Grammarly è una piattaforma online lanciata nel 2009 che permette di individuare nei testi in lingua inglese errori ortografici, grammaticali, stilistici e lessicali. Segnala inoltre potenziali casi di plagio e offre soluzioni alternative ai problemi del testo. È disponibile in versione gratuita come app per dispositivi mobili, o come estensione di Microsoft Office e di vari browser, tra cui Chrome, Safari, e Firefox. La versione premium, a pagamento, offre un’ampia gamma di funzionalità (suggerimento di vocaboli, ricerca di termini ed espressioni appropriate in oltre 16 milioni di siti web, controllo antiplagio, ecc). L’efficacia di un servizio come Grammarly risiede nel fatto che il software è altamente personalizzabile a seconda delle proprie esigenze: è possibile scegliere tra le varianti geografiche dell’inglese moderno (britannico, americano, australiano o canadese) e tra diversi tone of voice (formale, informale, neutro). Si tratta, in sostanza, di un tool per la revisone di testi in lingua straniera con svariate funzionalità.

 

I vantaggi di Grammarly

È facile comprendere il successo di un correttore di bozze automatico con tali potenzialità, soprattutto se si prende in considerazione la sua convenienza: Grammarly permette di effettuare correzioni ad hoc per il tipo di testo che si intende scrivere, risparmiando tempo e denaro rispetto a quanto si investirebbe per collaborare con un proofreader professionista. L’uso intuitivo di Grammarly lo rende particolarmente adatto a studenti e blogger. È possibile, quindi, affidare la correzione di un testo a una piattaforma come Grammarly e ottenere un prodotto finale a cui non occorre alcuna revisione condotta da un occhio umano? Per rispondere a questa domanda occorre scendere nei particolari.

 

I punti critici di Grammarly

Quali sono gli aspetti di un testo che possono creare problemi a un correttore automatico?

 

  • Voce passiva

L’inglese accademico e scientifico si serve di frequente di verbi in forma passiva, i quali conferiscono al testo una certa impersonalità spostando l’attenzione sul risultato di una determinata azione. Tuttavia la maggior parte dei software di correzione di bozze tende a segnalare l’uso del passivo in favore della forma attiva, e dover rifiutare le segnalazioni del sistema potrebbe tradursi in una perdita di tempo per uno scrittore di testi scientifici.

 

  • Ripetitività dei periodi

Strutturare i periodi di un testo in maniera ripetitiva è un errore comune per i parlanti non nativi di inglese, e può essere facilmente risolto incorporando frasi più brevi in periodi più lunghi o usando delle subordinate. Questo tipo di asperità linguistica è difficile da individuare per un correttore automatico (soprattutto se non contiene ripetizioni di singole parole, o errori grammaticali e ortografici) ma è immediatamente visibile all’occhio di redattori esperti.

 

  • Articoli e parole mancanti

Può capitare, nel corso del processo di scrittura, di cancellare accidentalmente piccole parti del discorso, o addirittura di saltarle a piè pari in un momento di disattenzione. Spesso un correttore automatico non è in grado di rilevare qualcosa che non c’è, soprattutto se si tratta di un articolo o di una singola parola che non preclude l’integrità del significato della frase.

 

  • Difficoltà nell’individuare linguaggio adatto al contesto

È vero che Grammarly è programmato per riconoscere il registro linguistico più adatto in base al vocabolario utilizzato o alla sintassi dei periodi usati. A volte, però, scrivere richiede una certa flessibilità nel tono di voce scelto: può capitare, ad esempio, di dover inserire una citazione dal tono particolarmente formale in un testo del tutto informale, cosa che verrà segnalata dal rigido Grammarly come un errore.

 

Fidarsi di Grammarly o rivolgersi a un proofreader professionista?

Un correttore automatico può fare tanto, ma non può fare tutto, e per questo deve essere utilizzato in maniera consapevole. Nonostante sia uno strumento veloce, efficiente e conveniente, ha comunque dei limiti dettati dalla rigidità con cui è stato programmato. Se si ha poca dimestichezza con la grammatica, la sintassi e i registri linguistici dell’inglese, fidarsi ciecamente di Grammarly e accettare ogni sua correzione potrebbe portare a un risultato finale di difficile leggibilità, poco naturale agli occhi di un parlante nativo.

 

Se si ha necessità di correggere un testo molto lungo e complesso, come ad esempio un paper accademico o un articolo scientifico, rivolgersi a correttori di bozze o a proofreader professionisti in grado di cogliere le sfumature del contesto e di adattare di conseguenza il linguaggio, si rivelerà senza ombra di dubbio la scelta più saggia.

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